Il Cansiglio è una delle aree forestali più importanti ed emblematiche a livello regionale e nazionale, un territorio unico in cui storia, cultura e natura si intrecciano in modo inestricabile. La sua gestione, quindi, rappresenta una sfida costante tra lo sfruttamento delle risorse e la conservazione della biodiversità.
Chi Gestisce il Cansiglio:
La maestosa foresta del Cansiglio, è sotto la gestione di Veneto Agricoltura, ente che si occupa di valorizzare e preservare le risorse agricole e naturali del territorio. All’interno di questa vasta area forestale, Veneto Agricoltura ha anche la responsabilità di amministrare due importanti riserve: la Riserva Naturale Integrale Piaie Longhe-Millifret e la Riserva Naturale Orientata Pian di Landro Baldassare.
Queste riserve sono testimonianza dell’impegno della regione nella conservazione della biodiversità e nella promozione di una gestione sostenibile del patrimonio forestale.
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Moria di Piante e Parassiti del Passato in Cansiglio
Il Cansiglio, come molte altre aree forestali, ha affrontato diverse minacce da vari parassiti. Uno degli attacchi parassitari più noti in Europa e che ha storicamente avuto un impatto anche sul Cansiglio è legato al coleottero chiamato “ipide del pino” (Ips typographus), che colpisce principalmente le conifere come gli abeti. Questi coleotteri scavano gallerie sotto la corteccia degli alberi, interrompendo il flusso di linfa e causando la morte dell’albero in poco tempo. Un altro problema è stato l’oidio, una malattia fungina che colpisce molte piante, compresi gli alberi, e può portare a defogliazioni significative e, in casi gravi, alla morte dell’albero.
Silvicoltura in Cansiglio
Il paesaggio maestoso e l’ambiente ben preservato del Cansiglio sono il risultato di centinaia di anni di gestione forestale. La regione è stata riconosciuta per la sua importanza sin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia. La potente Venezia scoprì che il Cansiglio possedeva il legname di qualità necessario per rifornire il suo Arsenale.
In particolare, i faggi del Cansiglio erano impiegati nella produzione di remi, legname da opera e nella produzione di carbone. Ben consapevole della rilevanza di questa risorsa, la Serenissima non solo sfruttò il patrimonio boschivo, ma lo amministrò con saggezza, stabilendo regole stringenti e punizioni severe per i trasgressori.
Tuttavia, con la successiva dominazione francese e austriaca, la gestione della foresta virò principalmente verso la produzione, causando notevoli danni all’ecosistema. Solo con la fondazione del Regno d’Italia nel 1871, il Cansiglio fu dichiarato Foresta Demaniale inalienabile. Fino al 1978, fu gestito dal Corpo Forestale dello Stato. Successivamente, con il trasferimento delle competenze forestali dallo Stato alle Regioni, entrò nel Demanio della Regione Veneto.
Attualmente, nel Cansiglio, la silvicoltura viene praticata con uno spirito attivo, mirando sia alla conservazione che alla produzione. I principi seguiti sono fortemente orientati alla naturalità, con l’obiettivo principale di mantenere una foresta ecologicamente stabile.
Numerose ditte di utilizzazioni boschive operano nella regione, creando un significativo indotto economico per le comunità locali. L’intento di questi interventi è di stimolare un rinnovamento spontaneo del bosco, incrementare la biodiversità, e rimuovere gli alberi danneggiati o affetti da parassiti, prevenendo così la diffusione di infezioni.
Nonostante ciò, diverse aree sono deliberatamente lasciate alla loro evoluzione naturale, e sebbene non siano sottoposte a vincoli protettivi specifici, rimangono intatte e non sfruttate.
Rinnovo: Processi Biologici nel Ciclo Forestale in Cansiglio
Il rinnovo forestale è un concetto fondamentale nella silvicoltura, riferendosi al processo attraverso il quale una foresta si rigenera e si rinnova continuamente. Comprendere i processi biologici coinvolti è essenziale per una gestione forestale efficace e sostenibile.
- Germinazione: Tutto inizia con la germinazione dei semi, che sono dispersi dagli alberi adulti. Questa dispersione può avvenire attraverso il vento, l’acqua, gli animali o semplicemente cadendo al suolo. Una volta nel suolo e nelle condizioni ambientali adatte, il seme inizia a germinare, dando origine a una nuova pianta.
- Crescita dei Germogli: Dopo la germinazione, i giovani germogli iniziano a crescere, alimentandosi dalle riserve presenti nel seme e, in seguito, attraverso la fotosintesi. In questa fase, è fondamentale che i germogli abbiano accesso sufficiente alla luce, all’acqua e ai nutrienti.
- Concorrenza: Come i giovani alberi crescono, competono tra loro e con altre specie per risorse come luce, acqua e nutrienti. Solo gli alberi più forti e adattati sopravviveranno, mentre altri moriranno, permettendo alla foresta di auto-rinnovarsi in modo naturale.
- Maturazione e Produzione di Semi: Gli alberi che sopravvivono alla fase di concorrenza cresceranno e matureranno, entrando nella fase riproduttiva. Inizieranno a produrre fiori, che successivamente diventeranno frutti contenenti semi. Questi semi saranno poi dispersi, dando inizio a un nuovo ciclo di rinnovo.
- Disturbi naturali: Eventi come incendi, tempeste o attacchi di parassiti possono creare spazi aperti nella foresta, favorendo la germinazione e crescita di nuovi alberi. Questi eventi, benché possano sembrare distruttivi, sono in realtà parti naturali del ciclo di rinnovo forestale e contribuiscono alla diversità e resilienza dell’ecosistema.
- Decomposizione: Gli alberi e le piante che muoiono si decompongono grazie all’azione di microrganismi, funghi e detritivori. Questo processo rilascia nutrienti nel suolo, che saranno utilizzati dalle nuove piante in crescita.
L’impatto della Tempesta di Vaia in Cansiglio
La tempesta Vaia, che ha colpito diverse aree tra il 29 e il 30 ottobre 2018, è stata una delle più violente tempeste degli ultimi decenni e ha causato danni enormi alle foreste della regione. Con venti che hanno raggiunto velocità di oltre 150 km/h in alcune zone, Vaia ha abbattuto milioni di alberi in diverse aree forestali, compreso il Cansiglio.
Nel Cansiglio, come in altre aree del Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, la tempesta ha causato la caduta di vaste estensioni di foresta. Gli alberi sradicati e abbattuti dal vento hanno modificato drasticamente il paesaggio, creando importanti sfide per la gestione forestale in termini di pulizia, prevenzione di ulteriori danni e pianificazione del rinnovo.
Oltre ai danni diretti alle foreste, la tempesta ha avuto ripercussioni sulla fauna, sui corsi d’acqua, sulle infrastrutture e sulle comunità locali. Molte strade e sentieri sono stati bloccati da alberi abbattuti, rendendo difficile l’accesso a determinate aree e posticipando le operazioni di soccorso e pulizia.
In seguito alla tempesta Vaia, sono stati fatti sforzi significativi per ripristinare e rinnovare le aree danneggiate. Questo ha incluso la rimozione degli alberi abbattuti, che in molti casi sono stati utilizzati come legname, e la piantumazione di nuovi alberi per avviare il processo di rinnovo forestale.
La tempesta Vaia ha anche sottolineato l’importanza di una gestione forestale sostenibile e resiliente, in grado di affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici e degli eventi meteorologici estremi. La tragedia ha portato a una riflessione sul modo in cui le foreste sono gestite e sulla necessità di adottare pratiche che aumentino la resistenza delle foreste a tali eventi in futuro.
Sostenibilità e Pensieri Conclusivi
La foresta del Cansiglio è testimone vivente della danza delicata tra uomo e natura. Centinaia di anni di gestione forestale hanno modellato questo ecosistema, creando un equilibrio tra conservazione e utilizzo.
La gestione sostenibile del Cansiglio non riguarda solo la produzione legnosa, ma anche garantire che le attività umane – come l’estrazione del legno, il turismo e l’agricoltura – abbiano un impatto minimo sull’ambiente.
La tempesta Vaia ha mostrato quanto sia fragile questo equilibrio, ma anche quanto sia resiliente la natura quando è supportata da pratiche di gestione sostenibile. Osservando il Cansiglio oggi, siamo ricordati dell’importanza di rispettare e custodire questi spazi verdi per le generazioni presenti e future, e di come la natura, quando rispettata, possa rigenerarsi e prosperare di fronte alle avversità.